La costruzione della chiesa di Rizza risale agli anni 1960-61 e da lì a poco viene progettato e realizzato anche un teatro parrocchiale, proprio nello stesso luogo in cui si trova ancora oggi, sebbene non abbia inizialmente questa forma.

Ma perché un teatro a Rizza?

60′

A Rizza in quegli anni è molto in voga tra i giovani una balera, una delle prime discoteche, che risulta parecchio frequentata, nonostante sia guardata con sospetto dalla gente del posto… negli anni ’60 infatti con l’arrivo dell’onda rock, arrivano anche le luci psichedeliche, le gonne si accorciano, i capelli si allungano… destando qualche perplessità e preoccupazione.

Il parroco di allora ha quindi l’idea di iniziare la costruzione di un cinema teatro per mettere a disposizione dei propri parrocchiani uno spazio alternativo nel quale offrire forme di intrattenimento più valide.

L’attività del cinema teatro di Rizza inizia proprio in quegli anni e questo cinema, una volta realizzato, conosce un periodo di grande successo che dura circa una decina d’anni nel quale si tengono vari spettacoli di cinema e di teatro.

Abbiamo notizia, attraverso degli articoli storici, del fatto che il teatro fosse addirittura diventato sede di un festival della canzone emergente veronese. Un articolo, tuttora in archivio, riporta la foto di una giovane Ivana Spagna a 14 anni durante uno spettacolo, proprio qui a Rizza!

70′

Il cinema incontra negli anni 70 le prime difficoltà, come tanti altri cinematografi, anche a causa della diffusione sempre più capillare dei televisori, fino a che viene chiuso.
Tra gli anni 70 e 80 lo stabile subisce un cambio d’uso per qualche anno, quando nei suoi spazi trova posto addirittura una fabbrica di scarpe.

80′

Finalmente negli anni 80 viene lanciato il primo progetto di ristrutturazione del teatro, che cerca al contempo di ricavare nella struttura anche un ulteriore spazio ricreativo comune, quello che sarebbe poi diventato l’ANSPI, ora Circolo “NOI-Rizza”.

L’idea è quella di dividere il fabbricato in due spazi diversi, cosa che di fatto è poi riuscita dando luogo all’attuale architettura dello stabile su due livelli.

90′

Il cantiere vero e proprio del cinema teatro attuale termina nel 1994. A testimoniare questo importante traguardo c’è ancora la targa commemorativa sulla facciata del teatro che ricorda la data in cui il vescovo presenziò all’inaugurazione del teatro che è rimasto sostanzialmente in quella forma fino ad oggi. 

Il progetto del nuovo cinema teatro in un giornale locale del periodo.

Il cantiere del cinema però, costato circa 300 milioni di Lire, lascia la parrocchia in una situazione debitoria per anni, fino a quando, nel 1996, un gruppo di parrocchiani si fa carico di sensibilizzare le famiglie e la comunità intera per riappianare quel debito che di fatto costituiva un freno a molte altre altre opere funzionali alla parrocchia quali: la costruzione della piastra, il centro per la sagra e così via. Si tenta quindi di abbattere questo debito, non tanto e non solo per il teatro, quanto perché questo stesso debito non consente l’esecuzione di altri lavori altrettanto importanti. Il progetto denominato “INSIEME SI PUO'” ha il successo sperato e il debito della parrocchia viene in breve tempo estinto completamente.

2000

Per aumentare la comodità delle sedute si decide nel 2003 di aggiungere le poltrone alla platea costituita fino a quel momento solo da gradoni, come una sorta di arena, operazione riuscita anche in seguito alla dismissione dell’originale “Cinema Metropol” di Villafranca. A Rizza vengono riutilizzate proprio quelle poltrone che, ancora in buone condizioni, venivano smantellate per procedere alla demolizione e alla successiva ricostruzione della nuova struttura, quella che attualmente è diventata la sala dedicata alla celebre soprano Villafranchese “Alida Ferrarini”.

Più passa il tempo, più le iniziative cinematografiche hanno successo ed il pubblico in questo periodo torna a crescere. Ad un certo punto diventa evidente che la modalità di proiezione basata su videocassetta non è più possibile. 

Si decide quindi di prendere in affitto un proiettore cinematografico a pellicola 35 millimetri, con il quale si continua a proiettare per circa tre anni, dal 2003 al 2006, finchè nel 2006 viene acquistato finalmente un proiettore stabile che da la possibilità di entrare nel circuito cinematografico diocesano con l’adesione ad ACEC.

La locandina della prima pellicola ufficiale nel 2003, ancora col proiettore a noleggio, ma professionale, è stato il cartone “Peter Pan” della Disney.

Nel 2006 chiude anche il cinema Astra di via Oberdan a Verona che, in seguito alla cessazione dell’attività, vende il suo proiettore. Proprio quel proiettore viene acquistato, portato a Rizza ed utilizzato fino al 2014 (e si trova attualmente in esposizione all’ingresso del cinema, di fronte alla biglietteria!!).

Con l’avvento del nuovo proiettore a pellicola si passa anche a proporre due proiezioni domenicali ed inizia un altro periodo d’oro, nel quale il cinema di Rizza è inserito tra quelli della provincia, collegato a Castel d’Azzano e riesce, nelle domeniche migliori, a registrare anche più proiezioni con il tutto esaurito.

In questo periodo è l’Associazione Ingranaggio di Rizza a gestire tutta l’attività di programmazione, e realizzazione degli eventi del Cinema.

Nel 2006 il gruppo di gestione riesce ad avere a disposizione addirittura due proiettori: l’ultimo arrivato era inizialmente collocato nella sala Teatro del seminario San Massimo e viene dato a Rizza in condizioni non ottimali. Dopo un veloce restauro fatto in loco,  torna di nuovo operativo ed utilizzato per le proiezioni estive all’aperto. 

Installato al piano superiore nel locale antistante la sala regia e  girato verso il parcheggio, consente di proiettare all’esterno della struttura.  Per le proiezioni viene usato uno schermo 8 x 5 mt, recuperato dal cinema Marconi di via Mazzini che in quello stesso anno, anche lui purtroppo, chiude i battenti. 

2010

Lo schermo, che veniva installato tutte le volte che si faceva cinema all’aperto, è stato usato fino al 2014 per la rassegna estiva. 

L’esperienza del cinema estivo è stata un’esperienza di successo che ha incontrato il favore della gente di Rizza dei paesi limitrofi e che ancora tanti ricordano.

Il cinema prosegue con le consuete proiezioni fino al 2014, quando il digitale sostituisce definitivamente la pellicola e non è più possibile realizzare proiezioni con il proiettore in uso. A livello italiano, i cinema che vogliono continuare a proiettare devono per forza adeguarsi tecnologicamente.

A quel punto Acec indica una strada per la digitalizzazione che poi non si riesce, purtroppo, ad intraprendere non solo in quel momento, ma nemmeno negli anni a seguire.

E’ proprio questo percorso interrotto – all’interno di una storia lunghissima che inizia già negli anni 60′ – che  si intende riprendere.

E’ proprio da qui che il nuovo Comitato di gestione, dopo un anno di attività e in collaborazione con le altre associazioni parrocchiali (con Circolo NOI Rizza in prima fila), assieme alla Diocesi di Verona, intende ripartire per portare finalmente a compimento il progetto di digitalizzazione Cinema Teatro Rizza – Sala della Comunità.

Sala di tutta la comunità che crede nell’importanza del cinema come luogo aggregativo e culturale per gli adulti e per i giovani.

Nell’ultimo anno, a partire da Settembre 2019, ci sono state incredibili evoluzioni, una mini-ristrutturazione interna per quanto riguarda l’intonaco, servizi, biglietteria, sicurezza delle scale, illuminazione, il potenziamento della linea dati internet, oltre all’adesione al circuito per la gestione della biglietteria. Inoltre è stato creato il nuovo logo del Cinema Teatro Rizza che caratterizza da un anno tutti gli eventi proposti, incontri con istituzioni e comuni, collaborazioni con le scuole del territorio, presenza a manifestazioni…

2020

Questa è storia recente. Non nascondiamo che quest’anno è stata dura. La programmazione minima che era stata prevista, anche in collaborazione con il Comune di Castel d’Azzano per la parte teatrale e con Acec per il cinema, ha subito una brusca interruzione a causa del lockdown conseguente alla diffusione dell’infezione da COVID, che ha paralizzato il Paese e che ha visto tra i settori più penalizzati, proprio quello dello spettacolo.

Noi vorremo utilizzare questo tempo, che ci sembra ancora sospeso, per costruire. Per pensare al futuro con ottimismo e iniziare, o meglio, proseguire, questa splendida avventura lunga ormai più di 70 anni.