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News Cineforum Rizza 2021/2022 - n. 6 View online

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6° film della rassegna Cineforum di Rizza!

RegiaMario Martone

CastToni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell’anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta, Roberto De Francesco, Lino Musella, Paolo Pierobon, Gianfelice Imparato, Iaia Forte

GenereBiografico

Date e Orari

  • Lunedì 8 Novembre, 16:30
  • Lunedì 8 Novembre, 21:00
  • Martedì 9 Novembre, 20:30

Tessere Cineforum oppure Biglietto € 6.50

"Capolavoro di Mario Martone sulla vita di Eduardo Scarpetta, interpretato da un magistrale Toni Servillo, il film è l’affresco audace e pungente della vita di uno dei più grandi maestri del teatro napoletano di inizio 900".

FILM N.6 - Qui rido io

Aspettando la proiezione...

Agli inizi del ‘900, nella Napoli della Belle Époque, splendono i teatri e il cinematografo. Il grande attore comico Eduardo Scarpetta è il re del botteghino. Il successo lo ha reso un uomo ricchissimo: di umili origini si è affermato grazie alle sue commedie e alla maschera di Felice Sciosciammocca che nel cuore del pubblico napoletano ha soppiantato Pulcinella. Il teatro è la sua vita e attorno al teatro gravita anche tutto il suo complesso nucleo familiare, composto da mogli, compagne, amanti, figli legittimi e illegittimi tra cui Titina, Eduardo e Peppino De Filippo. Al culmine del successo Scarpetta si concede quello che si rivelerà un pericoloso azzardo. Decide di realizzare la parodia de La figlia di Iorio, tragedia del più grande poeta italiano del tempo, Gabriele D’Annunzio. La sera del debutto in teatro si scatena un putiferio: la commedia viene interrotta tra urla, fischi e improperi sollevati dai poeti e drammaturghi della nuova generazione che gridano allo scandalo e Scarpetta finisce con l’essere denunciato per plagio dallo stesso D’Annunzio. Inizia, così, la prima storica causa sul diritto d’autore in Italia. Gli anni del processo saranno logoranti per lui e per tutta la famiglia tanto che il delicato equilibrio che la teneva insieme pare sul punto di dissolversi. Tutto nella vita di Scarpetta sembra andare in frantumi, ma con un numero da grande attore saprà sfidare il destino che lo voleva perduto e vincerà la sua ultima partita.

TONI SERVILLO

"Ho immaginato Scarpetta come un animale cacciatore, che aveva una brama di vivere incredibile. Le sue prede sono le donne, il teatro, le città, i testi. Lui e i suoi personaggi si mischiano costantemente, abbiamo realizzato un affresco straordinario che ci dimostra di quanta vita è fatto il teatro e quanta vita ci sia nel teatro. È stata un'occasione per poter raccontare un attore che fa il suo mestiere celebrando la vita, nel film coincidono le nascite e i debutti, i successi e gli insuccessi, le invidie e l'ammirazione, in un grande prisma che è il flusso della vita stessa. Scarpetta è un attore che celebra la vita."

I PERSONAGGI FEMMINILI

Un ruolo fondamentale in questa storia lo svolgono anche i numerosi personaggi femminili: "Abbiamo lavorato molto sui personaggi femminili, che erano atipici già in partenza, è una situazione di stampo patriarcale che però offre moltissimi spunti per parlare delle donne della famiglia, è una situazione che ha della anomalie profonde rispetto alla società di quel tempo," ha spiegato la sceneggiatrice Ippolita di Majo. "Sono donne che lavorano, come gli uomini. Scarpetta ha fatto studiare tutte le sue figlie, Maria sarà una drammaturga, Titina una grande attrice, Rosa è una donna che gli tiene testa, si autodetermina."

Maria Nazionale, che interpreta il personaggio di Rosa ha approfondito dicendo: "Rosa è tenace, forte, mantiene in asse tutta la famiglia cercando di tenere testa a Scarpetta e quando ho letto il copione ero entusiasta di poterla fare. È grazie a Rosa de Filippo che Scarpetta comincia la sua carriera, lei era già incinta del Re Vittorio Emanuele quando si sono sposati, poi arriva Vincenzo e infine Maria. Scarpetta in casa sua costruisce una specie di harem, ma lei mette da parte il suo dolore di donna e a un certo punto non ci pensa più, lei abbraccia tutta la famiglia dando supporto, stando sempre ferma e all'erta, cercando di non perdere mai il potere. Anche se diventa il bersaglio di certe voci, a lei non frega nulla, abbraccia questa famiglia immensa e va avanti, mantiene questa forza fino alla fine."

IL REGISTA MARTONE

Qui rido io sta popolando le sale dopo essere stato accolto con successo a Venezia e Napoli. Parla di una storia d'amore intensa, quella di Scarpetta con il suo pubblico.

Sì, Scarpetta viveva per il suo pubblico, quasi fosse uno sciamano, un mago, sapeva quali corde toccare, lo conosceva dal punto di vista sociale. Nel film si racconta anche del momento in cui il pubblico gli volta le spalle, procurandogli la prima vera ferita d'amore.

Non gli fu perdonato di aver dissacrato un testo di D'Annunzio con la parodia. C'è un richiamo voluto all'attuale dibattito sul politicamente corretto?

Certamente viviamo in un tempo in cui con la parodia e le parole bisogna fare attenzione. Vedo tutto ciò che non è bello e in parte soffocante di questa situazione, ma vedo anche la necessità di una ‘moderazione' per quanto riguarda la condizione delle donne o il razzismo imperante. Bisognerebbe prendere distanza e guardare dal di fuori, rendendosi davvero conto di un insieme complesso. Qui rido io parla di parodia, di libertà estreme che Scarpetta si prende da tutti i punti di vista, quindi ha un'aderenza con la libertà assoluta posta al centro del dibattito attuale.

E si racconta di "quanta vita è fatto il teatro e di quanto teatro è fatta la vita". Com'è riuscito a confondere così bene i piani di finzione e realtà?

Il film è scritto come una commedia, impostato e diretto per far sì che le scene fossero tutti palcoscenici, perché dovunque si mette in scena una recita. Del resto, basta pensare alla recita essenziale e dolorosa per i bambini, che devono chiamare ‘zio' il loro padre naturale. Se non è recita questa... Gli elementi principali sono quindi i teatri e le case, volevamo ricreare la vita di Scarpetta in questo modo. A fare da scenografia di questo film c'è anche la musica, le canzoni sono una scenografia. Napoli è rievocata attraverso il canto, volevamo rappresentare una città in fondo dolente che fa della recitazione e del canto una maschera per raccontare la vita, Napoli è una città che sa cos'è la condizione umana, ma adotta delle maschere.

Alla fine emerge la figura di un capocomico arrogante e padre padrone, capace però di reggere gli equilibri di una famiglia allargata e problematica, soprattutto dal punto di vista economico. Si tratta di un eroe o un antieroe?

È una figura prismatica, in generale scrivo sempre personaggi con più facce e chiaramente Scarpetta è un caso estremo di essere umano. La cosa che mi affascinava di lui era questo aspetto primordiale, quasi mitologico, questo padre-caos da cui viene generato tanto talento, se non addirittura del genio, come nel caso del figlio Eduardo De Filippo.

Vedi il Trailer su YouTube

TUTTA LA PROGRAMMAZIONE CINEMA DAL 6 AL 16 NOVEMBRE

Biglietti online su Liveticket

Informazioni relative alle modalità di fruizione dei film sulla base della normativa attualmente vigente:

  • Per entrare in sala sarà richiesta l'esibizione del green-pass;
  • Dovrà essere tenuta la mascherina chirurgica per tutta la durata della permanenza nel cinema;
  • La capienza della sala è tornata ad essere al 100%;

Si invita a seguire le indicazioni della segnaletica orizzontale e verticale predisposta per creare percorsi ordinati ed evitare assembramenti.

E' garantita la pulizia e disinfezione della sala ad ogni utilizzo.

Tessere: le tessere abbonamento sono a disposizione in biglietteria ad ogni proiezione.
Attenzione: la biglietteria apre 45 minuti prima della proiezione (il lunedì pomeriggio apre alle 16:00, 30 minuti prima). Se possibile, presentarsi con un po' di anticipo rispetto all'inizio della proiezione per espletare le disposizioni descritte.

Vi ringraziamo per la collaborazione e vi auguriamo una buona visione! 

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