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News Cineforum Rizza 2021/2022 - n. 4 View online

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Siamo arrivati al quarto film della rassegna!

Nomadland

Regia: Chloé Zhao

Cast: Frances Mcdormand, David Strathairn, Gay Deforest, Patricia Grier, Linda May, Bob Wells, Charlene Swankie, Angela Reyes, Carl R. Hughes, Douglas G. Soul

Genere: Drammatico

Date e Orari

  • Lunedì 25 Ottobre, 16:30
  • Lunedì 26 Ottobre, 21:00
  • Martedì 26 Ottobre, 20:30

Tessere Cineforum oppure Biglietto € 6.50

"Un cinema senza paura che racconta una nazione nel ritratto di un'anima in perpetuo movimento".

FILM N.4 - Nomadland

Aspettando la proiezione...

Fern ha perso tutto: il lavoro, suo marito e la casa. La colpa? Chissà, magari è stata la Grande Recessione scoppiata nel 2006, magari invece è il mondo che è cambiato, e che di certo non aspetta chi è rimasto indietro. Insomma, Fern non ha quasi più nulla, tranne una vecchia giacca che le ricorda l’uomo della sua vita, e un malconcio furgone con cui si sposta per gli Stati Uniti Occidentali. Nevada, Idaho, New Mexico, California. E di nuovo, ogni anno, lo stesso giro, come quegli uccelli migratori che inseguono il caldo, unendosi ad altri stormi, così da sentire meno freddo, così da sentirsi meno soli. Ed è con la storia di Fern che la regista cinese Chloé Zhao torna al cinema dopo il potente "The Rider", dirigendo e scrivendo "Nomadland", capace di incantare prima la Mostra di Venezia e poi l’Academy.

Nomadland è un film di resistenza e di umiltà, di consapevolezza e di accettazione. La dolente Fern, che ha la faccia perfetta di Frances McDormand, è la sintesi di una società produttiva spinta oltre i limiti – e infatti l’unico lavoro stagionale che Fern ottiene è quello in un magazzino Amazon – che prova a cercare (nuovamente) coesione tra i valori universali e ancestrali, tornando sulle rotte migratorie tracciate dalla disperazione della Grande Depressione. Ed è tra la terra ed il cielo che Zhao fa idealmente incontrare gli Indiani d’America e l’acciaio arrugginito di città fantasma, mangiate dalla polvere e dalla rabbia. La Fern di Nomadland è piccolissima al cospetto del cosmo idealizzato dalla regista ed enfatizzato da una potenza visiva aggraziata dalle musiche di Ludovico Einaudi.
Tecnica cinematografica ed empatia narrativa, le nuvole bianche del Nevada e la sabbia rossa delle Badlands, in mezzo il viaggio perpetuo di un’America lacerata dal dubbio e dalla precarietà, ma che ritrova nell’umanità condivisa la spinta e la forza per andare avanti. Con quei compagni di viaggio che hanno trasformato le loro rughe in storie da raccontare al caldo di un falò, allontanando il gelo di un’altra notte sotto le silenziose stelle. Per immagini e per sensazioni la regista pechinese dipinge il suo bellissimo film, esaltando scrittura e messa in scena, facendo di Fern la metafora degli Stati Uniti in perpetuo movimento: un nuovo posto in cui stare, un nuovo posto da cui scappare. Un ciclo continuo e il bisogno di andare avanti, portando con sé l’essenzialità del ricordo, la speranza del futuro e la certezza che solo la strada può essere chiamata "casa". Rivelatorio.

LA REGISTA CHLOE ZAHO 
L’INIZIO «Il libro aveva già fatto una grande ricerca, avuta la benedizione di Jessica (l'autrice del libro) siamo partiti da lì. Abbiamo ascoltato le loro storie e si sorprendevano del fatto che volessimo farlo. Frances ė molto più di un’attrice, li trattava come se fossero loro i veri divi. Abbiamo trascorso molto tempo insieme, anche solo noi due. Non volevamo che il film sembrasse una grande produzione di Hollywood, volevamo inserirci nella comunità di nomadi».

LA COMUNITÀ «Con Nomadland è la terza volta che mi ritrovo in una comunità che non è la mia. Credo che come approccio parlare di politica non funzioni, voglio trovare le cose che mi possano far relazionare con loro e non dividere perché non scegli chi incontrare quando vivi come nomade. Se ti si rompe la macchina devi sapere che troverai un amico pronto ad aiutarti, anche se magari voterà un Presidente diverso dal tuo. Devi comunque cercare di creare una comunità».

SU FERN «Ci siamo basate su un libro in cui si parla di donne che hanno passato tutta la vita in casa e che a un certo punto hanno deciso di mettersi in viaggio. Fern è una vera nomade nel suo cuore. La sua è una vera ricerca sulla strada per fare scoperte che in casa non farebbe».

Frances McDormand, ovvero la protagonista assoluta di Nomadland di Chloé Zhao nonché protagonista della Notte degli Oscar, a tre anni dall’exploit di Tre manifesti a Ebbing, Missouri.  Ecco come la McDormand descrive l’esperienza vissuta nel film, destinato a diventare un cult.

LA PROTAGONISTA FRANCES MCDORMAND
L’INIZIO DEL VIAGGIO – «Da dove comincia Nomadland? Da un libro firmato da Jessica Bruder, Nomadland – Un racconto d’inchiesta (in Italia edito da Edizioni Clichy) che nelle sue pagine aveva l’impronta dell’indagine giornalistica. Ho incontrato la scrittrice tre anni fa al Sundance, l’ho adorata e ho voluto saperne di più sul progetto. Da lì è nato Nomadland, una pellicola girata in modo leggero: sul set eravamo solo venticinque persone. Abbiamo viaggiato per cinque mesi attraverso sette Stati americani e siamo diventati quasi un bio organismo. A un certo punto eravamo tutti collegati. Siamo anche riusciti a muoverci rapidamente, in modo improvviso se necessario…».

IO & CHLOÉ – «Ho lavorato con tanti altri registi a cui piace lavorare con attori non professionisti ma nessuno è come Chloé: il suo metodo è unico, più sintetizzato. Si trattava di rispettare il processo di vita di questa gente piuttosto che fare un film, eravamo presenze nella vita degli altri. Quello che mi ha colpito è la sua grande umiltà. Chloé ed io siamo state molto tempo insieme, ora ci conosciamo bene e sappiamo come lavoriamo e cosa vogliamo fare. Sul set ho imparato a stare ferma, ad ascoltare, a non parlare. Imparare fa parte della vita di un attore. In questo caso il mio compito era ascoltare le loro storie di questa comunità…».

IL MONDO – «C’è un’enorme disparità tra chi ha e chi non ha. La scelta dei nomadi di vivere in movimento ha a che fare anche con queste disparità. Nomadland però non è una dichiarazione politica, abbiamo piuttosto cercato di capire una comunità che ha fatto delle scelte difficili e il motivo per cui le ha fatte. Ora ci sono tante persone che vivono per strada sia per la situazione economica che per essere stati chiusi in casa durante il lockdown. C’è qualcosa dello spirito umano delegato al movimento. Muoversi fa parte dell’evoluzione. Quello che trovo interessante è che abbiamo trovato diversi strati di mobilità, tra chi vive nei camper o negli autobus. Si incrociano sulla strada ma non vivono in comunità…».

Vedi il Trailer su YouTube

TUTTA LA PROGRAMMAZIONE CINEMA DAL 16 AL 26 OTTOBRE

 


Biglietti online su Liveticket

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  • Dovrà essere tenuta la mascherina chirurgica per tutta la durata della permanenza nel cinema;
  • La capienza della sala è tornata ad essere al 100%;

Si invita a seguire le indicazioni della segnaletica orizzontale e verticale predisposta per creare percorsi ordinati ed evitare assembramenti.

E' garantita la pulizia e disinfezione della sala ad ogni utilizzo.

Tessere: le tessere abbonamento sono a disposizione in biglietteria ad ogni proiezione.
Attenzione: la biglietteria apre 45 minuti prima della proiezione (il lunedì pomeriggio apre alle 16:00, 30 minuti prima). Se possibile, presentarsi con un po' di anticipo rispetto all'inizio della proiezione per espletare le disposizioni descritte.

Vi ringraziamo per la collaborazione e vi auguriamo una buona visione! 

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