Finalmente... è di nuovo cineforum! Il 2024 parte alla grande con "C'è ancora domani" di Paola Cortellesi. Il film, con il quale l'attrice fa il suo esordio alla regia, è un originale comedy-drama in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra.

Regia: Paola Cortellesi
Con: Paola Cortellesi, Emanuela Fanelli, Valerio Mastrandrea, Vinicio Marchioni, Giorgio Colangeli…
Genere: drammatico
Durata: 118 minuti
Date e Orari
- Lunedì 8 gennaio, 16:30
- Lunedì 8 gennaio, 21:00
- Martedì 9 gennaio, 20:30
- Venerdì 12 gennaio, 20:45
Ingresso con tessera Cineforum oppure Biglietto € 6.50
SINOSSI
Delia è "una brava donna di casa" nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo, rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. Secondo il suocero però "ha il difetto che risponde", in un'epoca in cui alle donne tocca tenere la bocca ben chiusa. E Ivano ritiene sacrosanto riempirla di botte e umiliarla per ogni sua "mancanza". La figlia Marcella sta per fidanzarsi con il figlio del proprietario della pasticceria del quartiere, il che le darebbe la possibilità di migliorare il suo status e allontanarsi dalla condizione arretrata in cui vive la sua famiglia, nonché da quella madre sempre in grembiule e sempre soggetta alle angherie del marito. Per fortuna fuori casa Delia ha qualche alleato: un meccanico che le vuole bene, un'amica spiritosa che la incoraggia, un soldato afroamericano che vorrebbe darle una mano. E soprattutto, ha un sogno nel cassetto, sbocciato da una lettera ricevuta a sorpresa.
RASSEGNA TEATRALE
Sabato 13 gennaio - Il prete dei castagnari di Alessandro Anderloni

«Ribelle, matto, strano, scomodo, provocatore, solitario, anticonformista, disobbediente, ontrocorrente, genio, barbone. Prete scienziato, prete eremita, prete operaio, prete anarchico, prete salvègo, don Dinamite. Quello che aveva fatto esplodere la canonica. Quello che aveva risposto perle rime al Vescovo. Quello che aveva sparato al quadro di Mussolini.»
Chi era don Alberto Benedetti? Nell’Isba, la casa che aveva costruito con le sue mani a Ceredo sui Monti Lessini Veronesi dov’era nato e visse, aveva raccolto quattromila libri. Ricercatore poliedrico e artigiano sopraffino, dedicò un’intera vita allo studio della montagna e dei suoi abitanti. Come Faust, si appassionò più alla storia naturale che alla teologia. Frugò i depositi ossiferi dei Monti Lessini alla ricerca delle tracce degli “omuncoli artigiani”. Percorse in solitudine la Germania, inseguendo le tracce degli antichi progenitori cimbri. Nel monologo di Alessandro Anderloni, tratto dall’omonimo libro Il prete dei castagnari (Bussinelli Editore) il racconto della vicenda umana di don Alberto Benedetti (1911 – 1997) si intreccia con quello della storia del Novecento sulle montagne di Verona, a cavallo della Seconda Guerra Mondiale che segnò una svolta nella sua vita. Dopo i bombardamenti su Verona, meditando sull’ingiustizia, i soprusi e gli imbrogli di una società di cui non condivideva le regole, decise di ritirarsi sulle sue montagne, predicando incessantemente contro le angherie dei potenti e per la pace tra gli umani e con il Creato. Pagò di persona il coraggio delle sue idee. Lo etichettarono in molti modi. Cercò soltanto di essere un uomo e un prete libero.
Biglietti 10 euro intero, 8 euro under 24.
VEN 19/1, ore 20:45 - Un anno difficile
Web - Facebook – Instagram
INDICAZIONI PER L'ACCESSO ALLA SALA
|
La biglietteria apre 45 minuti prima della proiezione (il lunedì pomeriggio apre alle 16:00, 30 minuti prima).
Nella zona antistante il cinema e la Chiesa di Rizza è disponibile ampio parcheggio gratuito.
Vi ringraziamo per la collaborazione e vi auguriamo una buona visione!
|