Il Cineforum prosegue e vi propone come diciannovesimo film, Le otto montagne, di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Decenni di amicizia tra un giovane che proviene dalla città e un pastore. Tratto dal romanzo vincitore del Premio Strega scritto da Paolo Cognetti (consulente alla sceneggiatura e attore in un ruolo di contorno), il film, vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes, rispecchia fedelmente lo spirito e la lettera del libro.
Vi aspettiamo!
Lo Staff di Cinema Teatro Rizza.
19° film della rassegna Cineforum di Rizza
Le otto montagne
Regia: Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch
Ingresso con tessera Cineforum oppure Biglietto € 6.50
“Un film sull’amicizia e sul grande potere attrattivo della montagna”
SINOSSI
Il film racconta la storia di un’amicizia nata tra due bambini che, diventati uomini, cercano di prendere le distanze dalla strada intrapresa dai loro padri ma, per le vicissitudini e le scelte che si trovano ad affrontare, finiscono sempre per tornare sulla via di casa. Pietro è un ragazzino di città, Bruno è l’ultimo bambino di uno sperduto villaggio di montagna. Negli anni, Bruno rimane fedele alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita, riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro destini si compiano, mentre i due scopriranno cosa significa essere amici per sempre.
SUL FILM
La coppia di registi Van Groenigen e Vandermeersch, nell'adattare il romanzo omonimo del Premio Strega Paolo Cognetti, sorprende lo spettatore sin da quando si spengono le luci in sala: hanno infatti deciso di adottare un formato di proiezione ristretto che ricorda un po' i documentari di montagna di un tempo che fu, quando, per avere un'attrezzatura leggera al seguito, si girava in 16 millimetri.
Da tempo ormai le cime, innevate e non, si vedono offrire tutta l'ampiezza dello schermo che fa risaltare la loro imponenza. Qui invece l'impressione che si ha da subito, grazie anche alla voce narrante, è quella della descrizione della nascita e dell'evoluzione di un'amicizia a cui le montagne fanno non da sfondo ma da elemento fondamentale di unione che diviene, ad un certo punto, divaricazione.
Si tratta dell'incontro tra due visioni della vita che l'ambiente naturale finisce con il determinare in modo quasi cogente. Per Pietro, che ha un padre (ingegnere in una fabbrica con 10.000 persone, come lui stesso ci tiene a sottolineare da bambino) la passione per la montagna viene trasmessa come amore per un luogo a cui giungere ma dal quale poter anche ripartire. Bruno invece è ancorato a quelle pietre, a quegli animali considerati come elementi fondamentali di un mondo che non riesce e non vuole lasciare. Anche quando troverà l'amore il richiamo della montagna resterà sempre dominante spingendolo verso scelte non facili per lui e per gli altri.
Marinelli e Borghi riescono ad offrire ad entrambi questi caratteri una verosimiglianza che vede, ancora una volta, il secondo lavorare molto anche sull'aspetto fisico. I due attori sono impegnati a dar vita a due personaggi calati in un ambiente naturale ed identitario molto definito, che li obbliga a lasciarsi alle spalle gli accenti e le inflessioni con cui il grande pubblico li ha conosciuti.
I LUOGHI
Buona parte delle riprese de “Le otto montagne” si è svolta a Graines, frazione del comune di Brusson (Val d’Ayas) e nel suo Museo. L’edificio è un affascinante esempio di cultura materiale che, tra i suoi spazi, conserva la latteria e la piccola scuola. In questo caso, la produzione ha dato il suo concreto contributo, inserendosi nel progetto di riqualificazione e consolidamento presentato dalla Consorteria, a cui appartiene il Museo. Le Consorterie, o domini collettivi, sono una forma di proprietà comunitaria tradizionale diffusa in tutte le Alpi, ma particolarmente sentita in Valle d’Aosta. Si stima che un sesto della superficie agroforestale appartenga a Consorterie, che si prendono cura dei beni comuni – pascoli, boschi, acque, sentieri, edifici destinati a un uso pubblico come la scuola – garantendone il godimento esclusivo alle comunità di riferimento. In cambio dell’uso degli spazi, la produzione cinematografica ha fatto realizzare interventi di consolidamento e di restauro, eseguiti nel rispetto delle norme di tutela paesaggistica e impiegando artigiani e ditte locali, gli unici in grado di operare nel rispetto della tradizione. Un impegno dunque che va ben oltre l’allestimento di set convenzionali, con scenografie realizzate per l’occasione e poi rimosse.
con Alessandro Siani, Max Tortora, Matilde Gioli, Maria Di Biase.
Lorenzo (Alessandro Siani) è il proprietario di un’agenzia, “Tramite amicizia”, in cui si offre come amico a noleggio. Affabile, premuroso, gentile, è l’amico perfetto… Questa volta però a chiedergli aiuto sono i suoi stessi familiari, dipendenti di una fabbrica di dolci che il proprietario, Alberto Dessè (Max Tortora), sentendosi estremamente solo, vuole vendere mettendo dunque a rischio centinaia di posti lavoro. Lorenzo dovrà quindi lanciarsi nella missione (im)possibile di diventare suo amico per cercare di convincerlo a cambiare idea.
Liberamente tratto da “Lievito madre” di S. Gonzato, adattato e interpretato per la scena da Andrea de Manincor, con musiche dal vivo.
E' possibile acquistare il biglietto online e scegliere il proprio posto a sedere su https://www.liveticket.it/cinemateatrorizza
Vi aspettiamo!
INDICAZIONI PER L'ACCESSO ALLA SALA
La biglietteria apre 45 minuti prima della proiezione (il lunedì pomeriggio apre alle 16:00, 30 minuti prima).
Nella zona antistante il cinema e la Chiesa di Rizza è disponibile ampio parcheggio gratuito.
Vi ringraziamo per la collaborazione e vi auguriamo una buona visione!