Film numero 18 in arrivo... Un vizio di famiglia (L’origine du mal), del regista Sébastien Marnier. Colpi di scena nella villa in Costa Azzurra dove la protagonista si ritrova inaspettatamente catapultata in una vita di ultraricchi nel momento in cui si ricongiunge con il padre miliardario. Ma qualcuno in quella famiglia mente. Tra colpi di scena e bugie, il mistero cresce e il sospetto si diffonde.
Buona visione.
Lo Staff di Cinema Teatro Rizza.
Regia: Sébastien Marnier
Con: Laure Calamy, Jacques Weber, Dominique Blanc e Dora Tillier, Suzanne Clément
Genere: Drammatico/Thriller
Durata: 125 minuti
Date e Orari
Ingresso con tessera Cineforum oppure Biglietto € 6.50
“Un intrigo diabolico, feroce, cinico, alla ‘Parasite’”
SINOSSI
Stéphane è una donna umile e modesta, senza alcuna pretesa, che lavora come operaia. Un giorno irrompe nella sua vita il padre Serge, che lei non aveva mai conosciuto, un uomo ricco che vive in una lussuosa villa in riva al mare, insieme a quattro donne: la sua stravagante moglie, la loro figlia ambiziosa, a sua volta madre di un’adolescente ribelle, e la loro inquietante cameriera. Nessuna di loro, tutte in trepidante attesa dell’eredità, è contenta dell’arrivo di Stéphane. Ed è così che, nella speranza di essere accettata dalla sua nuova famiglia, la donna inizia a inventare bugie sulla sua vita, fingendosi un’altra persona, più interessante e di successo. Tra sospetti e bugie, il mistero cresce e il male si diffonde all’interno della villa…
SUL FILM
Una donna che ritrova il padre mai conosciuto e si insinua nella quotidianità molto agiata della sua famiglia. Un po’ noir un po’ dark comedy, Un vizio di famiglia è la nuova conferma delle qualità di Laure Calamy (Stéphane). "Per me la famiglia è come veleno nel sangue, quanto di peggio esista al mondo". Non ci sarebbe neanche bisogno di questa frase tanto chiara quanto implacabile, per cogliere la visione della famiglia che traspare dal film di Sébastien Marnier. Una visione che utilizza generi diversi, dalla commedia dark al noir, per inchiodare alle proprie responsabilità il nucleo sociale più immediato, quello che dovrebbe essere il rifugio più prossimo. Che poi vuol dire in realtà inchiodare tutti noi, del resto come potremmo essere in comunanza con altri migliori o altruisti, se non lo siamo con noi stessi in prima persona?
L’arte messa in atto da Un vizio di famiglia è la manipolazione, la seduzione ai fini di lucro, non solo (ma soprattutto) economico. C’è poi il potere, che si può facilmente declinare fra le mura di casa, specie se si parla di una villa con ettari di parco, con varie dépendance annesse e un affaccio sul mare.
Il filo rosso che fin da subito accomuna i personaggi è la menzogna. Presto cogliamo che quasi nessuno dice la verità, in un balletto in cui ognuno cerca di riallineare la sua vita.
Un altro punto di osservazione per Marnier è il racconto di un’ultima deriva del potere maschile e la sollevazione di un femminile capace di debellare senza troppa eleganza nel metodo quell’origine del male evocata dal titolo originale del film. Quel male che dal padre – il patriarca – si diffonde in tutta la famiglia, che diventa il principale diffusore sociale di quel veleno.
SEBASTIEN MARNIER: "Un Vizio di Famiglia, Claude Chabrol e il mio universo femminile"
Il regista racconta la genesi del film, tra omaggi cinefili e un femminile sfaccettato.
“L’idea di realizzare questo famiglia nasce in una declinazione assolutamente al femminile. L’ho immaginata come un gruppo di donne che provengono da realtà e universi diversi rispetto al ruolo che solitamente è assegnato alla donna, che è quello di costruire una famiglia. E per dipingere questo universo femminile così variegato, ho deciso di affidarmi a vari generi cinematografici, scegliendo quelli che secondo me erano più idonei per dare un ritmo adeguato. Nella scelta del cast e di messa in scena ho giocato su una nota ironica e di sorriso, perché trovo che il ‘film di genere’ sia quello che più si presta a parlare della nostra società. Per non parlare di un omaggio ad un regista che per me è stato fondamentale: Claude Chabrol…”
“Il titolo originale del film – L’origine du Mal – fa riferimento a molte cose: la questione della famiglia, vista in senso negativo, come quasi obbligo a formare un nucleo familiare; quella del denaro, così onnipresente nel modo che ha di indirizzare la nostra esistenza; un riferimento alla Francia e alla sua società patriarcale, dove spesso padri incombenti generano famiglie tossiche.”
Genere: Commedia brillante
INDICAZIONI PER L'ACCESSO ALLA SALA |
La biglietteria apre 45 minuti prima della proiezione (il lunedì pomeriggio apre alle 16:00, 30 minuti prima).
Nella zona antistante il cinema e la Chiesa di Rizza è disponibile ampio parcheggio gratuito.
Vi ringraziamo per la collaborazione e vi auguriamo una buona visione!
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