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Ben ritrovati a tutti! Apriamo questo nuovo anno inviandovi gli auguri più sinceri per un buon 2023.

Ma è già tempo di ripartire con i nostri appuntamenti settimanali. Cineforum Rizza prevede per lunedì e martedì prossimi il film "Astolfo", una favola scanzonata, meravigliosamente interpretata, che racconta di Astolfo un pensionato che dalla vita non si aspetta più niente, che le circostanze porteranno ad incontrare inaspettatamente... l'amore.

Lo Staff di Cinema Teatro Rizza.

12° film della rassegna Cineforum di Rizza

Astolfo

Regia: Gianni di Gregorio

Con: Stefania Sandrelli, Gianni Di Gregorio, Simone Colombari, Agnese Nano, Alberto Testone

Genere: Commedia

Durata: 97 minuti

Date e Orari

Ingresso con tessera Cineforum oppure Biglietto € 6.50 

Delle varie forze che governano il mondo, la più forte è l'amore”.

SINOSSI

Astolfo, un pensionato che dalla vita non si aspettava più niente, viene sfrattato dal suo appartamento di Roma e ripara nella vecchia casa di famiglia, un rudere in un paesino del centro Italia che era stato, un tempo, un palazzo nobiliare. Si adegua alla vita in provincia, si arrangia, vivacchia, si azzuffa con il sindaco, ritrova un vecchio amico, prende in casa un paio di scapestrati come lui. Poi incontra Stefania, una donna della sua età, e si innamora. Sarà l'inizio di una nuova vita, più travagliata ma anche più bella, più vera, l'unica che valga la pena di essere vissuta.

UNA FAVOLA SCANZONATA, MERAVIGLIOSAMENTE INTERPRETATA, TRA RIMANDI EPICI E DIGRESSIONI LIRICHE

Un vecchio ragazzo, un po' smarrito e vagabondo, che attraversa la vita con una sorta di candore e di inerzia gioiosa. Un'attitudine che è una dichiarazione di estetica, una maniera di abitare poeticamente il mondo che apre con Astolfo una possibilità. Spalanca un orizzonte nuovo che risale le colline laziali fino ad Artena, un piccolo comune di anime placide.

Nel cinema di Di Gregorio le virate in auto sono l'occasione di piccole follie e prendono la forma di digressioni liriche o di escursioni sentimentali. Erede di un paladino franco che fece l'impresa, quella grande e cavalleresca che lustra il blasone, annette terreni e ritrova il senno di Orlando, Astolfo è l'inverso del suo antenato, una creatura alla ricerca di un riparo. Non cavalca ippogrifi, il protagonista, ma una Panda che lo conduce lontano dall'agitazione urbana verso un luogo bucolico dove scrive un'altra delle sue avventure, una favola scanzonata, meravigliosamente interpretata, che ha ancora una volta il merito di rendere visibile la vecchiaia.

Gianni Di Gregorio riporta sullo schermo il suo personaggio romano chiamato archetipicamente “il professore”. ll regista non nasconde niente sotto le borse degli occhi, le rughe della vita, il desiderio che lo assilla e che finalmente soddisfa fuori dalle mura dell'Urbe. Se il regista infonde al suo avatar la stessa nonchalance bonaria, costruendo il suo film su una pacata verve dialogica, Stefania Sandrelli impone ancora la sua bellezza di vergine siciliana, sedotta ma non abbandonata perché Astolfo la porta via con sé. Al ritmo calmo e tranquillo della sua Panda bianca.

Un cinema a misura d’uomo che respira il tuo stesso respiro… che si muove con i ritmi, con i pensieri che hai anche tu. Un cinema dimesso, sottovoce, in punta di piedi. Un cinema “di pasta e fagioli”, di bicchieri di vino bianco, di penne al sugo, di film visti a casa, film vecchi di sessant’anni, che ancora toccano qualche corda del cuore. È un cinema che non dimentica l’indignazione, il senso dell’ingiustizia, persino la rabbia. Ma lo fa con un cinema che vien voglia di definire con una parola desueta: gentile.
In Astolfo, con la sua voce gentile e col suo sorriso mite, Gianni Di Gregorio costruisce addosso al suo corpo di settantenne una storia che potrebbe essere tragica, ma che invece finisce con l’assomigliare a Pane, amore e fantasia, che non a caso viene citato nel film: con Di Gregorio e la Sandrelli che si ritrovano a guardarlo insieme, sullo schermo di un televisorino piccolo, che a vederlo fa quasi tenerezza.
Un uomo di mezz’età che finisce in un paesello, come il maresciallo Vittorio De Sica in quel film del ’53. Ed è, in fondo, lo stesso microcosmo, il mondo a misura di paese. Un mondo che tante commedie, dopo, hanno saccheggiato e ridotto a caricatura.
Qui, la caricatura non la senti. Senti qualcosa di vero. Tutta la storia è una favola, ma è una favola con la grana del reale. 
Di Gregorio e i suoi amici ricordano i Soliti ignoti di Mario Monicelli; e anche qui, nei casi più disperati, ci si consola con una minestra. Il cibo compare di continuo, miseria e nobiltà del film di Di Gregorio. C’è sempre un momento in cui qualcuno si interrompe per assaggiare qualcosa: “mmm, buono!”.
E poi, ci sono i battiti che accelerano, quando entra in scena Stefania Sandrelli. Che riesce a essere due donne in una: la signora con l’anima appassita dal tempo, ma anche la ragazzina che correva sul lungomare di Viareggio. Riesce ad avere ancora delle esitazioni, delle timidezze, dei fremiti da ragazzina.

Vedi il trailer su YouTube


Whitney: una voce diventata leggenda

Date e Orari

Genere: Biografico

Durata: 146 minuti

La straordinaria carriera di Whitney Houston, soprannominata The Voice (come Frank Sinatra) in quanto “la più grande voce della sua generazione”, e “cantante più premiata della storia”, si snoda dagli esordi insieme alla madre Cissy e alla zia Dionne Warwick, passando per la serie impressionante di hit quando ancora era una ragazza, il debutto cinematografico in Guardia del corpo, il matrimonio infelice con il cantante Bobby Brown, la chiacchierata amicizia con Robyn Crawford e i trascorsi con droghe e alcolici. La struttura è quella classica del biopic costruito su una traiettoria di ascesa vertiginosa e rovinosa caduta a seguire, e in due ore e mezzo di racconto la regista afroamericana Kasi Lemmons segue tutte le tappe con lo sguardo affettuoso di chi ha voluto molto bene a quel prodigio musicale pop dalle capacità vocali di mezzo soprano diventata un modello aspirazionale per molte giovani donne afroamericane (e non solo).

 


15:0018:00 

16:30 e 21:00 


16:30 e 21:00 

20:30  
 

INDICAZIONI PER L'ACCESSO ALLA SALA

La biglietteria apre 45 minuti prima della proiezione (il lunedì pomeriggio apre alle 16:00, 30 minuti prima). 

E' garantita la pulizia e disinfezione della sala ad ogni utilizzo.

Nella zona antistante il cinema e la Chiesa di Rizza è disponibile ampio parcheggio gratuito.

Vi ringraziamo per la collaborazione e vi auguriamo una buona visione! 

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