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Il terzo film del Cineforum Rizza è Alcarràs, di Carla Simón che ha conquistato l'Orso d'oro all'ultimo Festival di Berlino e che si prennuncia essere molto interessante e toccante. Senza cedere al sentimentalismo, Simón parla di memoria e identità in via di estinzione partendo dalla propria esperienza biografica. 

Vi ringraziamo per aver scelto il nostro cineforum e vi auguriamo una buona visione! 

Lo Staff di Cinema Teatro Rizza.

3° film della rassegna Cineforum di Rizza

Alcarras 

Regia: Carla Simón

Con: Jordi Pujol Dolcet, Anna Otin, Xènia Roset, Albert Bosch, Ainet Jounou.

Genere: Drammatico

Durata: 120 minuti

Date e Orari

Ingresso con tessera Cineforum oppure Biglietto € 6.50 

"Un'epopea familiare dalla storia travolgente. Grande cinema contemplativo che apre un mondo con ogni personaggio."

SINOSSI

Alcarràs, un piccolo villaggio della Catalogna. Da quando ne ha memoria, la famiglia Solé vive del frutto di una terra che non è la sua ma a cui dedica tutti i propri sforzi.
Il raccolto di quest'anno, però, potrebbe essere l'ultimo: il proprietario del terreno ha nuovi piani per il frutteto, i peschi devono far posto ai pannelli fotovoltaici. L'imminente abbattimento degli alberi di cui si sono presi cura per tutta la vita provoca una profonda spaccatura all'interno della grande famiglia, che per la prima volta si trova ad affrontare un futuro incerto, rischiando di perdere qualcosa di persino più prezioso della propria casa.

NOTE DI REGIA 

Alcarràs è un piccolo paese in Catalogna dove la mia famiglia coltiva le pesche. Quando mio nonno è morto qualche anno fa, i miei zii hanno ereditato la terra e la sua cura. Il dolore per la perdita di mio nonno mi ha spinta a dare valore alla sua eredità e agli alberi che coltivava, consapevole che un giorno avrebbero potuto sparire. È così che è nata l’idea del film: una famiglia di contadini – i Solé – sta per perdere la sua coltivazione di peschi che il proprietario del terreno vuole sostituire con pannelli solari.
Gli esseri umani coltivano la terra in gruppi famigliari fin dal Neolitico. Quello del contadino è il mestiere più antico di tutti i tempi. Ma la storia della famiglia Solé ha luogo in un momento in cui l’agricoltura tradizionale non è più sostenibile. Come loro sono moltissime le famiglie che, dopo generazioni, sono costrette ad abbandonare le loro terre. Una domanda si impone: cos'è l'agricoltura, oggi? Alcarràs è un omaggio alla resilienza delle ultime famiglie di contadini, ancorate alle antiche tradizioni e sempre più marginalizzate.
Questa è una storia di appartenenza a una terra, a un luogo, ma e anche un dramma sull'eterna tensione generazionale, sul doloroso superamento delle antiche tradizioni e sull'importanza di rimanere uniti in tempi di crisi. Alcarràs è concepito come un film corale perché desideravo raccontare cosa significa essere parte di una grande famiglia. Dialoghi che si intrecciano, energie opposte, caos, gesti piccoli ma significativi, reazioni a catena emotive... Ciascun Solé cerca il proprio posto nel mondo in un momento in cui la famiglia è sul punto di perdere la propria identità collettiva.
Ho scelto di lavorare con attori non-professionisti della zona di Alcarràs per conservare un legame profondo con la terra e con la sua lingua. Perché diventassero una vera famiglia, gli attori hanno passato molto tempo insieme, improvvisando per costruire le loro relazioni. Ancora oggi, ad un anno di distanza dalle riprese, continuano a chiamarsi con i nomi del film, sentendo che tutti loro hanno due famiglie: quella reale e quella degli "Alcarràs".

INTERVISTA A CARLA SIMON

Quali sono i temi principali che attraversano ALCARRÀS?
Da un lato, il film è una riflessione sull'agricoltura al giorno d’oggi. Molti credono che la terra debba appartenere a chi la lavora, e la famiglia Solé coltiva gli stessi campi da molti anni. Ma si erano accordati con il proprietario terriero solo in modo non ufficiale, durante la guerra civile spagnola. E dato che un contratto vale più di qualsiasi accordo verbale, il nuovo proprietario vuole che se ne vadano. Per quanto tempo possono coesistere tradizione e cambiamento in questo luogo?
Gli esseri umani hanno coltivato la terra in piccoli gruppi familiari fin dal neolitico. È il lavoro più antico di tutti i tempi. Ma la storia dei Solé si svolge in un momento in cui questo modo di fare agricoltura non è più sostenibile. Le grandi aziende comprano la terra per coltivarla in modo estensivo, i prezzi bassi della frutta costringono a sostituire gli alberi per utilizzi dei terreni con più alti profitti, e i giovani agricoltori lasciano le loro case per cercare di trovare altri impieghi. I modelli stanno cambiando, un vecchio mondo sta finendo, e il nostro film vuole essere un omaggio nostalgico alle ultime famiglie di contadini che ancora resistono. Nonostante i cattivi auspici, spero che l'agricoltura ecologica possa diventare un futuro luminoso per coloro che vogliono continuare a coltivare la terra in piccoli gruppi.
Allo stesso tempo, questo è anche un film sulle relazioni familiari, le tensioni generazionali, i ruoli di genere e l’importanza dell’unità nei momenti di crisi. È una riflessione sulla necessità dell'adattamento, mentre vengono rappresentati gli ultimi giorni di un universo che i suoi abitanti credevano eterno. È anche una riflessione sulla mancanza di comunicazione tra i membri di una famiglia, e su come a volte tutto sarebbe più facile se dicessimo ad alta voce quello che pensiamo e come ci sentiamo. Penso spesso ad ALCARRÀS come ad un film d'azione. Non ci sono esplosioni, sparatorie o effetti speciali spettacolari, ma i personaggi vivono su una montagna russa emotiva che mette sottosopra tutte le loro relazioni.

Come ti è venuta l’idea del film inizialmente?
I miei zii coltivano pesche ad Alcarràs. Lo facevano insieme a mio nonno, che però è morto qualche anno fa. Passo tutte le mie vacanze di Natale e d'estate nella loro terra. Tutto quello che viene vissuto e condiviso in quel luogo ha un enorme valore affettivo per la mia famiglia. Il dolore per la morte di mio nonno mi ha portato a valorizzare la sua eredità e il loro lavoro agricolo. Per la prima volta nella mia vita ho immaginato gli alberi coltivati dalla mia famiglia come qualcosa che un giorno potrebbe scomparire. Improvvisamente, ho sentito il bisogno di ritrarre quel luogo, la sua luce, i suoi alberi e i suoi campi, la sua gente, i loro volti, la durezza del loro lavoro, il caldo d'estate... È un posto che ha un enorme valore cinematografico. L'ultimo raccolto della famiglia Solé in quelle terre era il giusto scenario per parlare di un mondo che sta per finire.

ALCARRÀS racconta la storia di una grande famiglia di agricoltori. Perché questo argomento ti ispira tanto?
La mia principale fonte d’ispirazione è la mia grande famiglia; sono una fonte inesauribile di storie. Ci riuniamo molto spesso e io mi ritrovo circondata da nonni, genitori, zii, cugini, fratelli… La mia vita è sempre stata piena di gente. Questo film è stato concepito come un'opera corale proprio per il mio desiderio di raccontare cosa significhi far parte di una grande famiglia. Dialoghi che si intrecciano, energie opposte, caos, gesti piccoli ma significativi, reazioni a catena emotive... Ognuno ha il suo interesse personale, ma tutti quanti devono trovare un modo per vivere insieme.

Vedi il trailer su YouTube

LA PROGRAMMAZIONE DA SABATO 15 Ottobre 2022

 

 



 

INDICAZIONI PER L'ACCESSO ALLA SALA

Attenzione: la biglietteria apre 45 minuti prima della proiezione (il lunedì pomeriggio apre alle 16:00, 30 minuti prima). 

E' garantita la pulizia e disinfezione della sala ad ogni utilizzo.

Nella zona antistante il cinema e la Chiesa di Rizza è disponibile ampio parcheggio gratuito.

Vi ringraziamo per la collaborazione e vi auguriamo una buona visione! 

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