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Salve a tutti e benritrovati, siamo arrivati al secondo film che si prennuncia essere molto "rock"... Elvis! Ma prima di parlare del film, qualche nota tecnica... 

Per chi si fosse tesserato online e non avesse ancora ritirato la proria card abbonamento, avvisiamo che le tessere saranno a disposizione in biglietteria ad ogni proiezione. Se possibile vi chiediamo di presentarvi con un po' di anticipo rispetto all'inizio della film per procedere al ritiro della tessera.
La biglietteria apre 45 minuti prima dell'inizio delle proiezioni (il lunedì pomeriggio apre alle 16:00, 30 minuti prima).

Vi ringraziamo per la collaborazione e vi auguriamo una buona visione! 

Lo Staff di Cinema Teatro Rizza.

2° film della rassegna Cineforum di Rizza

Elvis 

Regia: Baz Luhrmann

Con: Austin Butler, Tom Hanks, Helen Thomson, Richard Roxburgh, Olivia DeJonge

Genere: Musicale, Biografico, Drammatico

Durata: 159 minuti

Date e Orari

Ingresso con tessera Cineforum oppure Biglietto € 6.50 

"il film esula dai canoni del biopic per dar vita ad un racconto che mira a narrare l'anima del cantante ancor prima della sua storia"

SINOSSI

Rivisitata in chiave cinematografica, la storia di Elvis (Austin Butler) è vista attraverso il prisma della complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Tom Hanks). Il film, come raccontato da Parker, approfondisce le complesse dinamiche tra i due nell'arco temporale di 20 anni, dagli esordi alla fama di Presley, che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti sullo sfondo di un panorama culturale in evoluzione che segna la perdita dell'innocenza in America. Al centro di questo viaggio, una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).

ASPETTANDO LA PROIEZIONE 

«We’re caught in a trap, I can’t walk out, because I love you too much baby». Basterebbero questi versi di Suspicious Minds, uno dei brani più celebri di Elvis Presley, a raccontare il film che il regista Baz Luhrmann ha dedicato al re del rock ‘n roll. Il suo Elvis non è infatti solo lo showman per eccellenza né il sex symbol senza tempo che tutti conosciamo. Oltre ciò, egli è prima di tutto un ragazzo smarrito, continuamente alla ricerca della via verso casa, mentre intorno a lui si solidifica una gabbia dorata dalla quale, come noto, è stato sempre più difficile sfuggire.

Luhrmann realizza con Elvis un film che proprio come il suo protagonista vuole essere larger than life. Un film che va oltre la stretta etichetta di biopic e che racconta il celebre cantante e showman con un fare eccessivo ma allo stesso tempo intimo, sgargiante ma anche profondamente cupo, il tutto guidato naturalmente da quelle emozioni forti alla base di tutto il cinema del regista australiano.

Elvis è prima di tutto un uomo al costante inseguimento dell’amore.

La sua storia è qui vista attraverso il prisma della complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker. Vengono dunque approfondite le complesse dinamiche tra i due nell’arco temporale di 20 anni, coprendo dagli esordi alla fama di Presley, dal rapporto di lui con la famiglia a quello con la moglie Priscilla, dalla formazione del suo mito sino al suo inarrestabile declino. Il tutto proprio mentre gli Stati Uniti e il mondo cambiavano per sempre, perdendo la loro innocenza e dando luogo a rivoluzioni culturali e sociali senza precedenti.

Are you lonesome, Elvis?

Elvis Presley è stato già raccontato altre volte sul piccolo e grande schermo, ma per rendergli davvero giustizia occorreva un regista che non avesse paura di osare e pochi potevano essere indicati per tale operazione quanto lo è Luhrmann. Il suo cinema, caratterizzato dallo sfarzo e dall’abbondanza, dalle imponenti scenografie e dai costumi sgargianti, si sposa alla perfezione con la vita e l’attività di Elvis. Ancor di più, tutto ciò contribuisce qui a racchiudere il protagonista in quella prigione dorata (ma pur sempre prigione) che era diventata la sua vita.

Luhrmann, pur coprendo con questo film praticamente tutta la carriera di Elvis, compie delle precise scelte su cosa narrare e cosa lasciar fuori dal racconto. Mancano certamente episodi importanti della vita del cantante e diverse sono le libertà prese nei confronti di quella che è la sua vera storia, ma è in questo che Elvis si sgancia dal film biografico per andare oltre. Luhrmann inserisce Elvis in un film che tra effetti speciali, virtuosismi e luci espressionistiche mira a farne emergere l’anima prima che la storia personale.

Elvis ragiona dunque primariamente per episodi, ognuno dei quali ci ribadisce il suo senso di smarrimento e la sua insofferenza verso le imposizioni provenienti dall’esterno o, il più delle volte, proprio da quello stesso colonnello Parker a cui il cantante deve molto, tanto nel bene quanto nel male. E proprio riguardo a Parker, Luhrmann non sembra avere dubbi sul suo ruolo di “cattivo” in questa vicenda, mentre Elvis non può che essere il buono, il supereroe il cui potere è la musica. Un supereroe il cui desiderio era esprimere sé stesso, portare via la sua famiglia dalla povertà e vivere dell’amore incondizionato dei suoi fan. Un amore che si è però rivelato tanto letale quanto lo è la kriptonite per Superman.

Un film abbagliante e colmo di buon cuore come lo era Elvis

Luhrmann coniuga in Elvis tutte le sue principali caratteristiche stilistiche ad un cuore che non solo è vivo, ma batte anche ad un ritmo forsennato. Un ritmo contagioso dato dall’uso di split screen e di un montaggio frenetico e che già dalle prime scene dimostra la volontà di questo film di non essere solo un film, bensì un’esperienza visiva e sonora unica. Basta la sequenza dove si alternano la folgorazione per la musica di Elvis e la sua prima esibizione in abito rosa a far schizzare alle stelle l’entusiasmo. Buona parte di questo cuore che contraddistingue Elvis è inoltre dato dalle interpretazioni dei due protagonisti, chiamati a dare corpo, anima e voce a personaggi che con la loro forza guidano la storia piuttosto che farsi guidare da essa. Se Tom Hanks è eccezionale nel caratterizzare il colonnello Parker ora come figura paterna ora come diabolico architetto delle fortune del suo pupillo, Austin Butler nei panni di Elvis è un’autentica rivelazione. L’attore assume un compito gravoso, trionfando però nel non dar vita ad un’ennesima imitazione del re del rock, bensì una propria interpretazione del suo modo di parlare, di fare, di muoversi. Ogni scetticismo si dilegua e Butler appare la miglior scelta possibile per questo ruolo. Insomma, un film che molto probabilmente Elvis avrebbe adorato vedere e in cui i suoi fan possono ritrovare tante calorose emozioni e un non indifferente velo di malinconia.

Tra sfarzo, eccessi e virtuosismi, il film si svela come un'esperienza visiva unica, capace di emozionare e colpire nel profondo lo spettatore.

Vedi il trailer su YouTube

 

LA PROGRAMMAZIONE DA LUNEDI' 10 Ottobre 2022

16:30

21:00
20:30

16:30
21:00
20:30

INDICAZIONI PER L'ACCESSO ALLA SALA

Attenzione: la biglietteria apre 45 minuti prima della proiezione (il lunedì pomeriggio apre alle 16:00, 30 minuti prima). 

E' garantita la pulizia e disinfezione della sala ad ogni utilizzo.

Nella zona antistante il cinema e la Chiesa di Rizza è disponibile ampio parcheggio gratuito.

Vi ringraziamo per la collaborazione e vi auguriamo una buona visione! 

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